Decoratori & Imbianchini: "trattoria civile" - Coop.BorgoPo&Decoratori

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Decoratori & Imbianchini: "trattoria civile"

Ristorazione e convivialità
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Decoratori & Imbianchini: "trattoria civile"
La storia
Una documentata ed affidabile fonte sulla storia della Cooperativa, delle SOMS che la generarono e quella che è attualmente la trattoria “Decoratori e Imbianchini” è, tra i numerosi studi storici che vi fanno riferimento, il volume Cooperativa Borgo Po e Decoratori 1883-1983 di Bianca Gera e Diego Robotti, pubblicato nel 1983 in occasione del primo centenario della società. Da questo citiamo alcuni passaggi rilevanti per la storia della trattoria:

«L'ultima attività che vorremmo affrontare in questo breve panorama delle funzioni "interne" della società è quella legata al vino, cioè all'acquisto all'ingrosso, allo spaccio al minuto ed al consumo dello stesso nei locali sociali. Le vicende della cantina e dell'annesso "buffetto" accompagnano tutta la storia dell'associazione. La prima notizia si ha da un verbale del 1891 che riporta il dibattito svoltosi sull'istituzione del "ridotto del vino". Si discute della copertura finanziaria iniziale e si decide per una forma di azionariato rimborsabile con i proventi dello spaccio. Il vino ha per questo gruppo di operai diversi significati: fonte di proventi e quindi, anche, la più importante impresa economica in cui essi si impegnano, un momento (forse l'unico) di socializzazione tra i soci (nei verbali, si noti, si danno del "lei") ed in cui la comunità degli iscritti si apre verso l'esterno (si possono infatti invitare gli amici). Sotto un certo aspetto si può dire che il vino è il momento più propriamente collettivo e ciò non solo perché interessa genericamente ad ognuno, ma anche perché è il tema più concreto e praticato e proprio tutti intervengono nelle discussioni sull'argomento: acquisto di partite di vino, gestione dello spaccio, comportamento da tenere durante il consumo, ammanchi di magazzino o deperimento delle scorte, ecc. La stessa cosa non avviene nei dibattiti sugli altri argomenti in cui vediamo prendere la parola solo un ristretto gruppo dì persone (una decina), le stesse che ruotano nelle varie cariche direttive». (p. 22 sottolineatura e neretto aggiunti)

«Nelle vicende della società, in questo secolo, si può osservare come, accanto al totale ribaltamento del modo di porsi "pubblico" del sodalizio, permanga, resistente a tutte le influenze, un notevole attaccamento alle "antiche" funzioni: il dottore, il sussidio malattia, il ballo annuale, il vino ed il relativo buffet. Quest'ultimo, in particolare, mantiene sempre il posto d'onore (anche statisticamente) nei verbali d'assemblea. Nei primi anni del secolo introduce l'abitudine di permettere ai singoli soci di fare i propri balli "familiari" nel locale del buffet, Ciò anche per garantire al "buffettista" (che fino al 1913 è scelto fra i soci ed è remunerato con una percentuale su ogni bottiglia venduta) un introito sicuro in cambio del servizio prestato. La decisione di assumere un non associato, per lo spaccio del vino, nasce dal fatto che non si trova alcun iscritto disposto a prendersi quell'incarico. Dopo aver tentato una diversa soluzione, si risolve di fissare al neoassunto un mensile.
Sorgono intanto le prime discussioni sul contegno dei frequentatori del buffet (nel frattempo era stata ammessa la presenza delle donne nella sala delle "feste") e si registrano alcuni interventi "moralizzatori" sul contegno delle "signorine" e dei soci più giovani». (p. 34)

«Nel 1921 la società è obbligata a lasciare la sede di via Barbaroux, risultando troppo gravoso l'aumento della pigione richiesto dal proprietario. Gli spostamenti della sede, dopo quella data, sono quasi impossibili da precisare.
[…]
lnfine nel novembre 1929 approdano nei locali della "Corale Po e Borgo Po" di via Lanfranchi 28, stipulando un accordo che prevede (stando al verbale della Società Corale del 7-2-1929) la cessione in uso delle licenze per lo spaccio degli alcolici posseduta dai decoratori e il versamento, da parte della "Corale Po e Borgo Po", di lire 400 annue alla Cassa Invalidità dei Decoratori». (p. 35 neretto aggiunto)

Oggi
Cooperativa Borgo Po e Decoratori e Snodi, società benefit il cui Presidente e fondatore è Aldo Vergnano, dal 2017 cooperano  perché la Trattoria Decoratori e Imbianchini sia una trattoria civile, fondata sul buon lavoro, giusto e inclusivo, sulla qualità del cibo e delle relazioni, sulla fiducia nei giovani e nel futuro. Il modello è quello della vecchia piola dove gustare in un ambiente familiare ricette della tradizione locale, affidate alla rispettosa creatività dei suoi cuochi.



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