Storia della Corale - Coop.BorgoPo&Decoratori

Vai ai contenuti

Storia della Corale

Corale
logo
Back Home
C'era un gruppo di operai del borgo che gli piaceva cantare...
Stendardo della SMS Corale Po e Borgo Po (recto)
Stendardo della SMS Corale Po e Borgo Po (verso)
«Cominciamo dall'inizio. All'inizio, nel 1899, anche prima, c'era un gruppo di operai  del borgo che  gli piaceva cantare e allora si sono messi d'accordo. Loro non avevano sede né niente, andavano a fare scuola alla sera al Parco Michelotti, che c'erano anche dei coristi teatrali, e allora si sono messi d'accordo: facciamo  la Società Corale Po e Borgo Po. Ma prima  di fare la Società  Corale Po e Borgo Po han affittato un locale in via Luigi Ornato, e allora potevano  andare lì alla sera, si beveva  e si cantava  e non si andava al  Parco  Michelotti...».

Si apre così, nel ricordo in un vecchio socio, la storia della società.
Da queste premesse parrebbe aver preso vita un gruppo spontaneo, poco organizzato, simile alle numerose altre corali nate negli ultimi anni del secolo; mentre invece dal ritrovamento di gran parte dei verbali scaturisce un'immagine assai diversa. Prende forma la figura di una tipica Società di Mutuo Soc­corso, costituita, con statuto, il 1° agosto 1899, anche se i soci fondatori hanno iniziato l'attività già in luglio.
Lo statuto ne fissa gli obiettivi e le regole che sono comuni a quelli delle altre organizzazioni consimili e [
viene approvato in forma definitiva] nella seduta del 13 dicembre.
Nella stessa riunione comincia a delinearsi quella che dovrà essere l'attività della "massa corale" (come viene denominata sovente) per la quale si stabilisce subito che le prove di canto si tengano ogni giovedì.
Già fin dall'inizio si può intravvedere il divergere delle iniziative: da una parte la Società di Mutuo Soccorso, con i problemi propri di tal genere di sodalizio, gli interventi nella vita politico-sociale del pe­riodo, la partecipazione alle iniziative di altri circoli, ed anche la difficile gestione delle spese o le ricor­renti dimissioni dei soci dalle cariche sociali; dall'altra parte il gruppo corale, visto come il fiore all'oc­chiello, ma anche come la fonte di spese gravose per lo stentato bilancio sociale.
[...]
La  società  di mutuo soccorso
Data la consistenza numerica dei verbali minuziosamente stesi dal segretario del sodalizio, Emilio Valpreda, si può facilmente ottenere una discreta panoramica delle vicende della società. Nelle adunanze si trattano con abbondanza le solite questioni relative alle feste con danze e tom­bole, alle sospensioni del sussidio ai malati che sovente non ottemperano agli obblighi imposti dal rego­lamento, alla cantina, alle dispute per la qualità del vino, agli attriti fra i soci che litigano e si insultano (e sono alterchi divertenti, con scambi di insulti quali "barabba" e ''pelle da prigione" detti dal socio Mo­relli a chi gli aveva spostato il tavolo al quale sedeva a bere...).
Ma non sono questi i fatti su cui vale la pena insistere, in quanto sono gli argomenti ricorrenti nei verbali della maggior parte delle SOMS. [...]
Fin dai primi anni di vita la S.M.S. Corale Po e Borgo Po mostra una notevole propensione a prender parte alla vita del borgo ed all'attività delle altre società, assai numerose in quel periodo, come osser­va Giorgina Levi che sottolinea «quale ampiezza avesse raggiunto la fioritura di società operaie nell'Ol­tre-Po torinese scarsamente popolato e poco industrializzato»
Già nel mese successivo all'avvio si decide di comunicare la fondazione alle società consorelle iniziando così l'abitudine, mantenuta poi nel corso degli anni, di tenersi in contatto con altre associazio­ni, aderendo alle loro iniziative o anche concedendo loro i locali.
A proposito della cessione della sede, si nota che vi sono delle titubanze quando i richiedenti sono troppo politicizzati. [...] Ma se ciò è fuori discussione, è anche vero che progressivamente si rileva la tendenza della società ad avvicinarsi al socialismo: infatti  [...] si giunge al permesso dato nel 1921 [al Circolo Educativo Socialista] (senza sede a causa della scissione dai comunisti) per tenere in via provvisoria le assemblee. [...]
La sede di via Lanfranchi
A questo punto non si può fare a meno di rilevare quanto ambiti fossero i locali della Società Po e Borgo Po, soprattutto dopo il trasferimento nella nuova dimora di via Lanfranchi 28. [...]
Già nel luglio 1909 si acquista il terreno, [...] [i]l mese successivo si incomincia a parlare della costruzione dell'edificio e si approva una nuova emissione di azioni  [...]. Si definiscono intanto le modalità di pagamento al costruttore Navone, che ha presentato il preventivo più conveniente [...]. Negli ultimi mesi del 1910 si ha notizia di maggiori spese rispetto al preventivo iniziale: si approva di sostenerle e, anzi, qualcuno propone di costruire anche una cucina. [...]
La sede risulta finita nei primi mesi del 1911: naturalmente si pensa subito alla festa di inaugurazione, che è programmata per il 24-25 giugno.
Il gruppo corale
[... Esiste], nei primi decenni del secolo, [...] un grande interesse per le iniziative di canto corale. [In un suo opuscolo Rocco Clemente] abbozza un breve quadro della nascita dei cori, con un elenco dei maestri che ne hanno guidato l'attività.
«Verso l'anno 1880 - data de' miei ricordi - fino al 1898, erano molto in voga i cori cosidetti a voce libera. Si può dire che ogni sobborgo di Torino aveva la sua brava massa corale operaia, con alla testa uno  o più maestri istruttori. In seguito presero poi il soppravento i cori a bocca chiusa diretti da valenti maestri di musica. Un sol gruppo non si staccò mai dai cori a orecchio: la corale Borgo Dora.
Ora, prima di descrivere le vicende di questi cori, mi permetta il lettore di presentargli l'elenco dei sin­goli maestri di ogni rione, i quali sempre disinteressatamente prestarono la sua opera.
Maestri
Corale  Borgo Po
M°. D°. Minelli - C°. Berruti - C°. Tosi - L.i Massone - G.i Alini - G°. Proglio.
Corale  Borgo Dora
M0°. A°. Beretta,  (Sander)  -  P°. Giorgis (Nino).
[...]»
[...]
«Lo scopo che si prefissero queste corali, si può riassumere in due parole: istruzione ed educazione morale. Chi ama il canto sente la poesia, ed è un bene che si istruisca imparando cori e romanze che questi maestri - sia pure a voce libera - insegnano, fosse anche solo per adoperare  con garbo  quella  poca voce che si possiede.
In quell'epoca i sobborghi di Torino erano molto più ristretti e gli abitanti si conoscevano quasi tutti. Fu così che nacque l'idea dapprima in un Borgo - che in seguito tutti imitarono - di formare la sua brava Società Corale. Siccome lo scopo di queste gruppi era appunto di affratellarsi, amarsi e, una volta conosciutisi i difetti, sapersi a vicenda compatire; non si accettavano sin da principio i malvagi di natura».
[... I]l gruppo corale, [...] pur tra glorie e consensi, ha attraversato anche parecchie difficoltà. Già nel verbale del 1901 [...]

[Tutta la storia fin qui raccontata in questa pagina è una citazione, compresa quella di Rocco Clemente, dalla sezione dedicata alla SMS Corale Po e Borgo Po curata da Bianca Gera in Bianca Gera e Diego Robotti, Cooperativa Borgo Po e Decoratori 1883-1983, Torino 1983. (Tra parentesi quadre e in corsivo sono indicate le sintesi o le riformulazioni rese necessarie dagli omissis [...]). In calce a questa stessa pagina è disponibile il collegamento per consultare l'intero volume. Intendiamo questa lunga, anche se infinitesima, citazione come minuscolo omaggio all'impegno, lungo una vita, per la documentazione e lo studio delle Società di Mutuo Soccorso di Bianca Gera, scomparsa nel 2024, pochi mesi prima della stesura di queste pagine per il rinnovamento del nostro sito. Grazie dott. Gera. Grazie Bianca.]

Come un fiume carsico la Corale della SMS Corale Po e Borgo Po emerge con forza o scompare sotto difficoltà materiali e per mancanza di "massa corale". Dopo la fusione tra le due Società che porta alla nascita della Cooperativa e, soprattutto, dopo che la Liberazione e la riconquistata vita democratica le ridanno vigore, l'attività corale continua ad avere un ruolo importante, come testimoniato da alcune delle fotografie conservate nei nostri locali e da come veniva comunemente indicata la Società e la sua trattoria, familiarmente note, oltre che con il nomignolo di "gli Imbianchini", come "la Corale", riassumendo così le sue due radici e vocazioni principali. «Andiamo alla Corale» - si diceva - «Sì, dai, andiamo dagli Imbianchini».
Come un fiume carsico la Corale si faceva e si disfaceva, cresceva di voci o calava di tono, ma rimaneva - si direbbe nel latinorum di altri ambienti - 'core business' della Società, tanto da farle commissionare il fondamentale studio di Emilio Jona e Sergio Liberovici, pubblicato nel ponderoso volume - (coedito dalla Cooperativa con Ricordi/Unicopli nel 1990) Canti degli Operai Torinesi: dalla fine dell'800 agli anni del fascismo.
Non di tutti i maestri avvicendatisi nel secondo dopoguerra nel generoso impegno di insegnare, «fosse anche solo per adoperare  con garbo  quella  poca voce che si possiede»,  abbiamo, finora, trovato documentazione, ma possiamo almeno citare con gratitudine i più recenti: da un giovanissimo Mauro Bouvet (prima di passare ad altri più prestigiosi impegni professionali musicali di direzione, composizione e docenza) a Giuseppe "Pippo" Puleo (passato dalla tromba nella banda del natio paesino siciliano al cornetto nei concerti di musica antica nel Regno Unito e infine acquietatosi ad insegnare musica in una impegnativa scuola della periferia torinese ed alle altrettanto impegnative voci, allora ben poco educate, del nostro coro); dalla rigorosa Maria Silvia Merlini (che fino a giugno del 2021, oltre a far crescere la Corale "degli adulti", seppe affiancargli un coro giovanile e un coro di bambini, ottimi entrambi) a Matteo Gentile, attuale giovane ma già esperta e capace guida di una formazione in costante crescita.
Perché la nostra storia non finisce qui.




Copertina di Canti degli Operai Torinesi
Si riconoscono alcuni dei soci della foto sull'albero
Partecipi anche alle competizioni sportive
La Corale sotto la propria insegna
Davvero un maestro "coi barbis!!
Il gruppo bocciofilo
In "tournée" alla Birreria Boringhieri [?]
1° premio
Diploma dalla SOMS Barriera Vanchiglia
Dalla Scuola D'Azeglio per il contributo per l'erigenda lapide agli ex allievi caduti nella I Guerra Mondiale
La lapide della Scuola D'Azeglio eretta con il contributo della SMS Corale Po e Borgo Po
Diploma dal Circolo Famigliare e Corale "Armonia"
Diploma dalla SOMS "tra Operai di Sassi e Dintorni"
Diploma dalla Società Corale Monclierese "S.ta Cecilia"
Stendardo della SMS Corale Po e Borgo Po (recto)
Stendardo della SMS Corale Po e Borgo Po (verso)
Targa d'onore insignita a benefattore della Corale
Soci della SMS Corale Po e Borgo Po festeggiano l'acquisto del terreno di Via Lanfranchi 28.
La sede di via Lanfranchi 28 in una foto di inizio '900
Progetto di ampliamento (mai realizzato) del 1910
Torna ai contenuti