Prossima mostra
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Prossima mostra
Giovedì 20 novembre 2025, ore 17:30: Inaugurazione della mostra Per mare e per terra. Camminanti, naufraghi, ambulanti, rider, mascherine, sognatori di Gioxe De Micheli.
Presenta Giorgio Seveso.
La mostra sarà visibile fino al 6 gennaio 2026 nella sala al primo piano nell'orario 10:30-12:30 e 17-19 (chiuso il mercoledì).
Gioxe De Micheli è nato a Milano il 27 gennaio 1947. Gioxe è la voce dialettale genovese di Giuseppe.
Giovanissimo è andato “a bottega” da due tra i più rappresentativi esponenti del “Realismo esistenziale”, Giovanni Cappelli e Giuseppe Martinelli, in seguito, a Brera, sotto la guida di Gianfilippo Usellini, ha frequentato i corsi di Decorazione e Affresco.
Di lui hanno scritto critici e poeti: da Raffaele De Grada, Giovanni Testori, Dino Buzzati, Luigi Carluccio, Franco Solmi, Raffaele Carrieri e Roberto Tassi a Rossana Bossaglia, Giorgio Seveso, Giovanni Raboni, Giorgio Luzzi, Elena Pontiggia, Vivian Lamarque, Gianfranco Bruno, Tiziano Rossi, Chiara Gatti e Francesca Pensa.
Nel 1994 ha realizzato per il Palazzo di Giustizia di Milano il dipinto di grandi dimensioni: Ex itinere – Trittico dei viaggiatori e nel 2001, a Collodi, un grande murale per la Fondazione Pinocchio. Dal 2013, il suo Polittico della Maternità, trova definitiva collocazione nella chiesa romanica di San Biagio a Lombrici di Camaiore (LU).
Sue opere di grande formato si trovano nell’Ospedale nuovo di Grosseto e nella Parrocchia di San Luca Evangelista a Milano.
Vive e lavora a Milano.
«L’interesse che in particolare suscita Gioxe De Micheli è per me di ordine stilistico. In che senso? Nel senso in cui lo stile di un vero artista si pone sempre come ricerca non formalistica, bensì di forme specificamente espressive di contenuto, meglio, di un pensiero dominante.
Altro che fuga nel buio dei tempi. Non si tratta di fuga ma di consapevole cammino verso quel confronto agostiniano col “quod aeternum non est nihil est” al quale le risposte sono solo due: o il mistico annullamento o il problematico operare.
Quest’ultima è la risposta poetica di Gioxe De Micheli».
Antonello Trombadori (1983)