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La nostra storia
(dal 1883)
La Società Anonima Cooperativa di Consumo e Mutua assistenza Borgo Po e Decoratori nasce nel 1935 dalla fusione di due preesistenti società di mutuo soccorso: Associazione Generale di M.S. fra Operai Decoratori e Pittori d’appartamenti di Torino, fondata nel 1883 e la Società di M.S. Corale Po e Borgo Po, nata nel 1899.
La Società dei Decoratori era un piccolo sodalizio riunitosi con le finalità tipiche del mutuo soccorso ottocentesco: sussidio malattia, “dottore sociale”, luogo di incontro e di ricreazione (ballo, giochi, spaccio bevande). Si accordarono dapprima per la coabitazione e poi per la fusione con la Corale Po e Borgo Po, proprietaria dell’attuale palazzina (terminata nel 1911 su un terreno acquistato nel 1909 in via Lanfranchi 28) con giochi di bocce e pergolato, che si era sviluppata con scopi analoghi e alla quale essi portarono in dote il “bollettone”, cioé la licenza di spaccio delle bevande alcoliche del “buffetto” (che viene nominato per la prima volta in un verbale del 1891).

coccarda Decoratori
Il Fascismo non ha posto per le Società Operaie di M.S. (quella dei Decoratori è stata tra le fondatrici della Camera del Lavoro di Torino, quella della Corale Po e e Borgo Po è animata soprattutto da socialisti) e così, nascoste in soffitta le storiche bandiere per sottrarle alle requisizioni e fattisi da parte i soci politicamente più esposti, nel 1935, dopo una concorde coabitazione che durava dal 1929, le due società di M.S. si fusero consensualmente in Cooperativa di Consumo, formula societaria più tollerata dal regime fascista che, sotto la protettiva presidenza del commendatore Navone, impresario (ed ex-operaio) edile, permise almeno  alla società di sopravvivere.
"Alcuni soci, troppo esposti politicamente (socialisti e comunisti), vengono peraltro dichiarati decaduti; probabilmente si tratta di un'operazione consensuale, finalizzata sempre a salvaguardare la società dagli attacchi del regime. Di queste "espulsioni", infatti, non abbiamo notizia dai verbali precedenti la Liberazione; ce ne parla invece il verbale del Consiglio di Amministrazione dell'8 maggio 1945: «Il PrestdenieBiemmi, data la nuova situazione venuta a crearsi dopo la data del 28 aprile corrente propone che gli ex soci della Corale Borgo Po, che furono espulsi in date precedenti, per motivi politici siano riammessi nella Società Cooperativa e rientrino così nella famiglia sociale da cui furono estraniati, e della quale però hanno sempre avuto le vive simpatie. Dopo quanto è stato illustrato dal presidente il Consiglio unanime delibera che: il socio Amedeo FIlippo ed il socio Amedeo Mario siano seduta stante dichiarati soci a tutti gli effetti legali ed invita il presidente a dame ad essi comunicazione coll'augurio più vivo di un miglior avvenire»" (Bianca Gera e Diego Robotti, CooperativaBorgo Po e Decoratori 1883-1983, p.91).
Rientrano così nella vita sociale i due fratelli Amedeo: Filippo, nel frattempo eletto all'Assemblea Costituente nelle file socialiste, e Mario, attivo animatore della XX Sezione "Borgo Po" del PSI e nuovamente Presidente della Cooperativa.

Dopo un lungo silenzio durato tutto il periodo della seconda guerra mondiale, si aprì una nuova fase della vita della Cooperativa: nel richiamo ai valori della Resistenza al fascismo, si attua la trasformazione dello scopo sociale dal mutuo soccorso alla solidarietà attiva.

Nell'anno in cui abbiamo celebrato il nostro 140° anniversario, la nostra società è entrata nel Registro delle Imprese Storiche d'Italia.
Prima Bandiera SOMS Decoratori (verso)
Prima bandiera SOMS Decoratori (recto)
Altra bandiera della SOMS Decoratori (sala p. terreno)
Grande tela dipinta dal socio Pagliano nel 1889 con i nomi dei fondatori della SOMS dei Decoratori (sala al p. terreno)
Stendardo della SMS Corale Po e Borgo Po (recto)
Stendardo della SMS Corale Po e Borgo Po (verso)
Targa d'onore insignita a benefattore della Corale
(Presumibilmente) i soci della SMS Corale Po e Borgo Po festeggiano l'acquisto del terreno di Via Lanfranchi 28 arrampicati sull'acer negundus che ha resistito nel giardino fino a inizio 2024.
La sede di via Lanfranchi 28 in una foto di inizio '900
L'attuale drappo della Cooperativa Borgo Po e Decoratori
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